lunedì 12 novembre 2012

La cera calda della candela..


La camera era buia, illuminata solo dalla morbida luce tremolante della candela.
L'aria era calda, umida e ferma. 
Il giorno era finalmente giunto al riposo ...
L'aria portava l'odore della cera d'api e il profumo muschiato inconfondibile del mio desiderio...
I miei occhi fissati sulla fiamma mentre la candela si avvicinava...
I miei polsi legati fermamente con la seta che drappeggiava sulle natiche...
Il mio petto stretto tra le corde, i miei respiri veloci e superficiali.
I miei capezzoli duri, e i brividi sulla mia pelle..
Come la luce che tremava..

I nostri occhi guardavano il lago di cera sulla candela, e lo stoppino nero bruciato che si avvicinava...
I miei occhi tracciavano le linee del Suo braccio fino a incontrare il Suo sguardo intenso..
Era quasi impercettibile, il momentaneo sollevare delle mie guance, l'addolcirsi del Suo sguardo.
Come la luce che brillava..

La candela si avvicinò al mio petto..
Una goccia caldissima cadde sulla mia pelle..
La fiamma in attimo divenne più luminosa..
Le mia schiena inarcata..
Il mio petto sollevato, la mia testa gettata indietro..

Come luce che si inclinava..
Come la luce che fremeva..
Come la cera che gocciolava..
Così ero io.

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