sabato 28 settembre 2013

Giusto. Sbagliato.

 
Sono poche le parole che mi fanno schifo nel nostro vocabolario.
Adoro le parole.
Adoro quello che possono trasmettere, adoro scriverle, mescolarle, riempirle di emozioni.
Ecco.
Queste: Giusto, Sbagliato. Mi fanno schifo.
Sono prive di significato per me. Un pò come bello e brutto. Anzi, forse molto peggio.

Sono di una banalità sconcertante.

Odio le parole in cui entra la soggettività della persona, le parole che per essere usate presuppongono un giudizio, un paragone rispetto a dei parametri prestabiliti, a delle aspettative, a ciò che dovrebbe essere.
Le odio queste parole, perchè odio i giudizi.
Soprattutto quando vengono sparati come sentenze senza neanche essere a conoscenza di tutto.
Non si può mai avere una conoscenza così profonda delle motivazioni per cui una persona è e si comporta in un certo modo.
Siamo esseri imprevedibili, fatti di mille sfaccettature.
Non rientriamo mai nei criteri prestabiliti della logica, che sia logica matematica, morale, della società o semplicemente la logica di un'altra persona. Io soprattutto.

Il giudizio non fa parte di me.
Anzi, generalmente, quel che esula dal mio modo di essere o di fare è per me motivo di riflessione e di crescita.

Non si è mai così in alto, e con una tale conoscenza da poter giudicare qualsiasi cosa. 

___ ilBiancoEilNero

ps: scusate la lagna, ma certe cose mi fanno venire il vomito.


Per la cronaca.. Dal vocabolario:

giusto

[giù-sto] agg., avv., s.
  • 1 Di persona che conforma i propri giudizi e comportamenti a criteri di equità, di imparzialità SIN equanime: padre g. con i figli; in gener. che ha una sicura coscienza morale SIN probo, retto: uomo g.; in partic. che applica imparzialmente la legge: giudice severo ma g.
  • 2 Fondato su ragioni moralmente valide, ispirato a ciò che è (giudicato) bene o congruente con quanto la legge richiede: g. punizione; g. rivendicazione; freq. con il verbo essere o altro verbo copulativo seguito da frase soggettiva: mi sembra g. mobilitarsi; e con verbo di opinione seguito da frase oggettiva: credo che sia g. andare da loro || dir. g. causa, motivo che consente a una delle parti di un contratto di recedere dall'impegno assunto; in partic. insieme di motivi che legittimano il licenziamento del lavoratore | g. mezzo, equidistanza dagli opposti, dagli eccessi, misura conveniente
  • 3 Che è conforme a qlco. e, in partic., rispondente a verità (contrapposto a sbagliato) SIN esatto: dare un'informazione g.; che corrisponde alla natura, alla qualità della cosa: prezzo g.; trovare la parola g. per definire una cosa; adatto a determinati scopi, funzioni o circostanze: usare lo strumento g.; tono g.; che corrisponde alla misura, alla quantità debita o ottimale, spesso precisato con la prep. di: giacca g. di spalle || scegliere proprio il momento g.; arrivare proprio al momento g., per antifrasi, il momento sbagliato, in cui si è inopportuni | giusto giusto, che va a pennello, di misura: la gonna è g. g.

sbagliato

[sba-glià-to] agg.
  • 1 Errato, non corretto: calcoli s.; erroneo, inesatto: giudizio s.; mal fatto: film, spettacolo s.
  • 2 Non adatto alle circostanze, attuato senza criterio: iniziativa s.; non adatto a una determinata persona: professione, donna s.; non corrispondente alle aspettative o a ciò che dovrebbe essere: una vita s.
  • 3 Scambiato per un'altra cosa o persona: imboccare la traversa s.

2 commenti:

  1. Io sono sempre stata convinta che Giusto e Sbagliato non esistono, sono punti vista, scelte soggettive che nessuno dovrebbe permettersi di imporre agli altri. Forse questo mio concetto parte dal fatto che io non sopporto venir giudicata, etichettata, con tali parole dagli altri. Non lo so. Quello che so che non giudico mai nessuno, perché io sono l'ultima persona che può permettersi di giudicare gli altri.

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    1. Sì. Anch'io sono come te e come te cerco sempre di non giudicare, ma di cercare di capire le motivazioni che spingono una persona ad essere e comportarsi in un certo modo. Poi, posso non essere d'accordo, ma c'è molta differenza tra un critica e un giudizio.

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