sabato 9 novembre 2013

Ti sento.

Li senti i miei pensieri osceni che ti riempiono il cervello e scorrono nel sangue facendo lacrimare il tuo sesso?

T'immagino adesso, nel tuo delirio notturno, nuda tra le lenzuola, mentre come me ti allarghi le labbra umide di voglia, la gambe oscenamente spalancate, e affondi le tue dita, insaziabile. Avide, io e te, di respirare questo comune pulsare di vita e voglie.

Immagino la tua mano, come la mia, che risale lungo il ventre, fino al petto, a stringere i tuoi seni turgidi, a pizzicare i tuoi capezzoli, alla ricerca di quel disperato bisogno di dolore. Tremo con te, mentre stringi forte la tua carne tra le dita e deglutisci la tua agonia, mentre ingoi il piacere e lo riporti fuori ad ansiti.

Li senti i miei pensieri sempre più spinti posarsi con forza sulle tue labbra inquiete, tra le spaccature che ricopri con un filo di rossetto, perennemente inzuppate del nero che ti sbava addosso come spuma di mare in tempesta? Viviamo insieme, ti prego, gli ultimi sprazzi di lucidità prima della follia, sbattendo all'unisono dopo un tumultuoso volo nel baratro del delirio erotico.

La senti la mia lingua entrare nella tua bocca e insinuarsi nella tua mente, a rovistarti pensieri che non  oseresti pronuciare? Lascia che lecchi il tuo collo, la pelle candida dei tuoi seni, scendendo fino al ventre alla ricerca del tuo sesso. Nutrimi dei tuoi liquidi pensieri, inondami di te.

T'immagino implorarmi di non smettere con occhi brucianti di desiderio mentre risucchio il tuo clitoride, gonfio e pulsante di piacere. T'immagino spingermi con forza la testa tra le tue gambe mentre ti scopo con la lingua, mentre il tuo corpo freme sotto il mio tocco, il respiro spezzato dai gemiti.

Li sento i tuoi pensieri raggiungermi a folate, e come dita entrarmi dentro, slabbrarmi, impossessarsi di tutti i miei buchi, a cercare di placare quel tormento che ci accomuna, risucchiate in quel nero senza fondo della nostra anima.

Ti sento, mi sento ...

Immagino la tua testa riversa indietro, come la mia, gli occhi serrati mentre ti mordi un labbro a sangue, per non urlare. Come faccio io.
Immagino il tuo corpo, come il mio, pervaso da ondate di piacere, mentre tutto il mondo per un attimo si ferma. Sospeso. In attesa di noi.

Unite, due gemelle siamesi avvinte nell'agonia del piacere.
Disperatamente incollate a pulsare vita, mentre attorno il buio ci invade.

Legate con un filo di umori, prima di riversarci sulle lenzuola, sudate e sfinite, a bruciare le ore che ci separano da una nuova alba.
Da un nuovo giorno in cui saremo ancora una volta due, solo nostre.

___ ilBiancoEilNero & EclissiInfinito

9 commenti:

  1. Wow....che sintonia....
    Impossibile pensare sia possibile scindere tutto ciò.
    quando si dice l'uno fatto per l'altra....

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    1. Lei sente come me. Siamo legate dal nostro sentire.

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    2. Questo testo è dedicato a una lei. Se leggi bene capisci.

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    3. Si ho letto e avevo capito...
      Per un attimo ho pensato ad altro....

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  2. mi piace...non aggiungo altro.

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  3. Devo dire che più leggevo, più correvo, volevo andare verso la fine.
    Scritta per una donna ancor di più.
    Ti avevo già letto in Distruggimi, adesso sei andata oltre.
    Theoden

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    1. Grazie. Felice che ti sia piaciuta.
      Mi piace pensare che i nostri pensieri si intreccino nella notte, arrivando a sentirli sulla pelle, a sentirli dentro, fino a portarci al culmine del piacere.
      Io e lei unite dal nostro stesso sentire.

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