mercoledì 21 gennaio 2015

Sottomissione.



E' strano come la mia sottomissione sia legata allo stato in cui si trova la mia mente.
Non so se sia per tutte le schiave così.
Io non lo sono a prescindere. E non con chiunque.
Questo non perchè non senta questo lato fortissimamente espresso dentro me.
Tanti Padroni probabilmente avranno da obbiettare che la schiava se lo è, lo è sempre.
Beh. Non sono d'accordo (strano, vero?!).
In realtà, lo sono, ma non nel senso proprio della frase. :P
Io, schiava, lo sono sempre. Dentro. E' il mio comportamento che cambia.
Nonostante possa essere docile come un agnellino, sono anche indipendente, testarda, ribelle, combinaguai (non a caso il nome ilBiancoEilNero) .. e con forte tendenza alla fuga :D.
Nei momenti in cui questo stato prevale, sono totalmente priva di controllo. La mente chiusa a qualunque ragionamento.
Questi due lati convivono in me continuamente, e il fatto che prevalga uno o l'altro dipende molto da come mi sento. Lo spegnere il mio lato ribelle è una cosa volontaria, consapevole.
Una schiava, per sottomettersi, per staccare la mente e donarsi completamente, deve sentirsi bene e avere una fiducia smisurata nel suo Padrone. E la fiducia e lo star bene comprendono infinite variabili infinitamente mutevoli nel tempo. Un piccolo errore, uno spingersi troppo oltre un limite, troppo oltre con una provocazione, un'umiliazione o una punizione, può rompere l'idillio.
Nel mio caso conta tantissimo anche il comportamento integro e soprattutto leale e i valori dell'uomo che ho scelto come Padrone. Non potrei mai inginocchiarmi ai piedi di un Padrone di cui non ammiro la persona che c'è dietro.
Sono rapporti basati su un equilibrio fragilissimo, in cui basta poco per perdere la chiave d'ingresso a quella mente tanto difficilmente aperta. E sono rapporti che devono essere continuamente alimentati ed evoluti.

Tempo fa leggevo un libro di Coelho. Non è un autore che adoro, ma ho trovato questa pagina particolarmente interessante. "Che differenza c'è tra controllo e disciplina?"


Beh.. La differenza è enorme.
La disciplina è naturale, è una cosa personale, un atteggiamento verso sé stessi, consapevole e ricercato. (Una caratteristica che per me dovrebbe avere un Padrone.)
Il controllo, invece, ha in sè doveri e divieti, è una sorta di repressione.
Una mente disciplinata non ha bisogno di controllo.
Una mente indisciplinata sì. Ne ha bisogno, sente l'esigenza del controllo perchè ha paura di sé stessa.

E io sono così. Ho una mente indisciplinata.
Sono davvero una combina disastri, e senza un controllo, non si sa dove potrei finire. Quindi, sebbene possa sembrare un controsenso, sono una ribelle, e per questo ho bisogno di sentire l'autorità di Qualcuno di cui ho piena fiducia e che ammiro per vivere serenamente.
Il problema diventa poi dosare questo controllo. Non puoi esigere che una mente come la mia, sia sempre docile e accondiscendente.
Io non posso esserlo. Adoro la libertà. Il problema è che ne faccio cattivo uso! :D
Questa frase di Vasco, mi rispecchia totalmente:






Concluderei così:

3 commenti:

  1. Ossia un collare dalla catena molto mooolto lunga..;-)

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  2. Il Dominio è il premio per chi sa prendersi cura di ciò che ha conquistato.
    (Sun Tzu - L'arte della guerra)

    :*

    L.

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