Un brivido improvviso, come una goccia d'acqua che corre lentamente lungo la schiena.
Nella vita bianca, nell'anima nera. Diario e viaggio nell'oscurità della mia anima, sotto strati e strati di confusione e turbamento.
venerdì 30 ottobre 2015
giovedì 29 ottobre 2015
Guinzaglio
E se quel guinzaglio inizi a sentirlo piu' lento... senza tensione....
il fiato corto ti fa' sentire il cuore in gola, ma non per la gioia ma per la paura.
Cit
martedì 27 ottobre 2015
sabato 24 ottobre 2015
Il tempo che passa
Ora si ricorda quello che ha detto dormendo.
Ha parlato del tempo che passa nella camera.
Vorrebbe tanto sapere come esprimere quel desiderio di tenere stretto a sè quel tempo che passa, faccia contro faccia, corpo contro corpo, vicini.
Dice che parla di quel tempo fra le cose, fra le persone, quello che gli altri buttano, senza importanza per loro, per quella gente perduta.
Ma dice che è forse il non parlarne che lo fa esistere, quel tempo che lei cerca di ritrovare.
Piange.
Dice che la cosa più terribile è l’oblio degli amanti, di quei giovani stranieri, occhi blu capelli neri.
Lui resta immobile, lo sguardo dissolto.
Lei si sdraia, si copre con le lenzuola e, il volto, lo nasconde con la seta nera.
Lui si ricorda che di tempo che passa si deve trattare nelle strane parole che talvolta lo fanno svegliare.
___ M. Duras "Occhi blu, capelli neri"
Ha parlato del tempo che passa nella camera.
Vorrebbe tanto sapere come esprimere quel desiderio di tenere stretto a sè quel tempo che passa, faccia contro faccia, corpo contro corpo, vicini.
Dice che parla di quel tempo fra le cose, fra le persone, quello che gli altri buttano, senza importanza per loro, per quella gente perduta.
Ma dice che è forse il non parlarne che lo fa esistere, quel tempo che lei cerca di ritrovare.
Piange.
Dice che la cosa più terribile è l’oblio degli amanti, di quei giovani stranieri, occhi blu capelli neri.
Lui resta immobile, lo sguardo dissolto.
Lei si sdraia, si copre con le lenzuola e, il volto, lo nasconde con la seta nera.
Lui si ricorda che di tempo che passa si deve trattare nelle strane parole che talvolta lo fanno svegliare.
___ M. Duras "Occhi blu, capelli neri"
martedì 20 ottobre 2015
No one
Le incomprensioni non risolte non portano da nessuna parte, se non ad un accumulo di rancore che con il tempo allontana sempre più.
lunedì 19 ottobre 2015
Nevermore
And the Raven, never flitting, still is sitting, still is sitting
On the pallid bust of Pallas just above my chamber door;
And his eyes have all the seeming of a demon’s that is dreaming,
And the lamp-light o’er him streaming throws his shadow on the floor;
And my soul from out that shadow that lies floating on the floor
Shall be lifted --- nevermore!___ E. A. Poe
Il freddo.
Il freddo può essere così tagliente a volte.
L'aria mi gela il viso mentre cammino senza meta, la testa pesante.
Trascino le gambe come un automa, un piede davanti all'altro.
Mi sento un animale perso. Gli occhi gonfi di dolore e il cuore che scoppia.
Guardo i volti delle persone che incontro, in cerca di un po' di calore.
A volte ci si può sentire così soli. E noiosi. E inutili.
Se potessi mi strapperei il cervello per farlo smettere di pensare.
Mi sento sul filo, in equilibrio precario. Un passo avanti o uno indietro e cascherei nel vuoto.
Una gabbia. Allungo la mano tra le sbarre a cercare la tua.
Ti vedo, lontano, guardarmi e non vedermi più. Non ti muovi.
Chiedo aiuto. Urlo. Nessuno mi sente. Quasi fossi un fantasma.
Li sento passarmi accanto, sfiorarmi come il vento. Impalpabili.
Poi sei arrivato tu. Mi hai presa per mano.
Le tue braccia mi stringevano in una morsa.
Potevo contare le mie ossa, stretta in quell'abbraccio, mentre mi asciugavi il volto e mi baciavi la testa.
Ti sei seduto in terra, sull'asfalto e mi hai presa in braccio.
La voce mi cullava, come quando, da bambina, mio padre mi raccontava le favole, per farmi addormentare.
Ho pianto i dolori di una vita, anche quelli per cui non ero riuscita mai a piangere.
Ho pianto tra le tue braccia, e potevo sentire i tuoi, l'orecchio appoggiato al tuo petto.
Ho pianto tra le tue braccia, e potevo sentire i tuoi, l'orecchio appoggiato al tuo petto.
Ho pianto tremando come una foglia, mentre la pioggia cominciava a cadere.
Ho pianto fino a non aver più lacrime.
Sentivo di esser viva solo per quell'abbraccio.
Mi tenevi per mano mentre cercavo di stare sul filo, impedendomi di cadere.
Mi guardavi da laggiù.
Gli occhi blu come il mare profondo in cui ero persa.
___ ilBiancoEilNero
sabato 17 ottobre 2015
Altro poema
Lo condivido con voi, che ormai fate parte di me, più di molte persone che dicono di esserlo.
Il rispetto di ascoltare, perdonare e sentire quando ci si trova dall'altra parte.
Ma sapete.. Io sono quella che "va in crisi per una scurreggia".
C'è un limite a tutto. E si chiama rispetto. Rispetto della persona inanzittutto. Della sua dignità.
Rispetto del suo dolore. Rispetto delle sue scuse, chieste con umiltà.
Spero che nessuno di voi possa provare quello che ho provato io, in questi giorni.
Quel dolore così forte da farti perdere la ragione.
Quel dolore così forte da aver paura di non facela e preferire la morte a quello che senti.
La tua dignità calpestata, il tuo amore sputato via perchè adesso non serve. Adesso non è importante.
Ci sono altre cose più importanti. Altre cose più importanti di te, delle tue banalità, delle tue parole noiose, del tuo voler star vicino, per quanto goffamente.
Quel dolore così forte che ti fa rinascere a nuova vita, facendoti vedere tutto con altri occhi.
Per quanto uno possa sbagliare merita di essere ascoltato, sempre. E non trattato con sufficienza.
Per quanto possano essere noiosi, lunghi o banali, i suoi discorsi. Anche se si vuole chiudere la storia. A quella persona che ha condiviso tutto con te, glielo devi.
Magari, un giorno, potresti trovarti tu dall'altra parte.
Magari, un giorno, ti ricorderai di quella noiosa persona che tanto ti amava.
Magari, un giorno, quando quei problemi si risolveranno, aprirai gli occhi, allungherai un braccio in quel letto sconfinato e non troverai nessuno.
Buona vita.
Il rispetto di ascoltare, perdonare e sentire quando ci si trova dall'altra parte.
Ma sapete.. Io sono quella che "va in crisi per una scurreggia".
C'è un limite a tutto. E si chiama rispetto. Rispetto della persona inanzittutto. Della sua dignità.
Rispetto del suo dolore. Rispetto delle sue scuse, chieste con umiltà.
Spero che nessuno di voi possa provare quello che ho provato io, in questi giorni.
Quel dolore così forte da farti perdere la ragione.
Quel dolore così forte da aver paura di non facela e preferire la morte a quello che senti.
La tua dignità calpestata, il tuo amore sputato via perchè adesso non serve. Adesso non è importante.
Ci sono altre cose più importanti. Altre cose più importanti di te, delle tue banalità, delle tue parole noiose, del tuo voler star vicino, per quanto goffamente.
Quel dolore così forte che ti fa rinascere a nuova vita, facendoti vedere tutto con altri occhi.
Per quanto uno possa sbagliare merita di essere ascoltato, sempre. E non trattato con sufficienza.
Per quanto possano essere noiosi, lunghi o banali, i suoi discorsi. Anche se si vuole chiudere la storia. A quella persona che ha condiviso tutto con te, glielo devi.
Magari, un giorno, potresti trovarti tu dall'altra parte.
Magari, un giorno, ti ricorderai di quella noiosa persona che tanto ti amava.
Magari, un giorno, quando quei problemi si risolveranno, aprirai gli occhi, allungherai un braccio in quel letto sconfinato e non troverai nessuno.
Buona vita.
Il diritto di sbagliare
Voglio avere il diritto di sbagliare. E di essere perdonata. Come io lo concedo.
Non si dovrebbe mai finire la giornata senza aver fatto pace.
Con sé stessi. E con gli altri.
___ ilBiancoEilNero
La vita
In pochi secondi tutto può cambiare.
Quello che ti pareva importante non lo è più, quelle che ti sembravano offese, ti appaiono come punti di vista, quegli screzi ti sembrano pure incomprensioni.
Puoi ritrovarti dall'altra parte a dover perdonare, dimenticando i tuoi errori e di quando eri tu a richiederlo.
Viviamo in un contesto in cui il 70% dei problemi sono congetture mentali o piccoli problemi risolvibili, il 20% sono problemi medi e il 10%, forse, sono problemi gravi.
Basterebbe, per un attimo, inserirsi in quel piccolo 10%, per rendersi conto di quanto la vita sia speciale e di quanto ogni secondo sia meritevole di essere vissuto, respirato a pieni polmoni, rimanendo senza fiato per la bellezza che ci è stata concessa di vivere.
Quanto fiato sprecato e quanti stupidi discorsi e quante effimere arrabbiature, ci impediscono di godere di quello che abbiamo e che non tornerà più.
Ingoiati dallo stress del lavoro, delle relazioni e delle nostre difficoltà, ci ingarbugliamo su noi stessi, come un gomitolo trascinato dal vento.
Perdiamo tempo, energie e forze, credendo dei problemi insormontabili.
Ci dimentichiamo di chi abbiamo accanto, del rispetto che dobbiamo avere per loro, della fortuna di non essere soli, di essere amati, di esser nati, in fondo, in quel piccolo 10% invece, che ha la fortuna di godere della salute, del calore di una casa e di una famiglia, e di qualcosa da mettere sulla tavola alla sera.
Bisognerebbe a volte calarsi anche negli altri, per capire quanto siamo fortunati e quanto invece siano risolvibili i nostri problemi.
La vita è un dono che va scartato strappando la carta, con gli occhi di bambino che brillano di gioia.
La vita è un dono che non riceveremo mai due volte.
___ ilBiancoEilNero
L'amor vero
Veleno sono io,
corpo sgualcito dalle pene,
fragile nei peccati e
consumato dalle colpe.
Il muscolo rosso,
pulsa,
si gonfia,
e straborda nel petto,
fino a scoppiare.
Affondo la lama,
profonda nella carne.
Una breccia da cui
far spurgare l'amore.
Fluisce il dolore come sangue,
corre sotto pelle fino alla bocca
e si spegne sulle tue labbra.
"Qual è l’amor vero,
quello che muore, o quello che uccide?"
___ ilBiancoEilNero
mercoledì 14 ottobre 2015
martedì 13 ottobre 2015
mercoledì 7 ottobre 2015
Sei tu.
Io ti porgo
il mio universo
e tu mi vivi.
Sei tu che io amo oggi.
Ti amo con tutti gli amori.
___ Frida Kahlo
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