lunedì 19 ottobre 2015

Nevermore


And the Raven, never flitting, still is sitting, still is sitting
On the pallid bust of Pallas just above my chamber door;
And his eyes have all the seeming of a demon’s that is dreaming,
And the lamp-light o’er him streaming throws his shadow on the floor;
And my soul from out that shadow that lies floating on the floor
Shall be lifted --- nevermore!

___ E. A. Poe 

2 commenti:

  1. Ho provato a vivere momenti in cui non sapevo se era più forte il desiderio di dimenticare o il desiderio di ricordare. A volte sapevo la risposta; ma non la volevo accettare. Avevo bisogno di sentirmela dire in faccia.

    Nevermore.

    "But the Raven, sitting lonely on the placid bust, spoke only
    That one word, as if his soul in that one word he did outpour...."

    Una meraviglia di poesia. A volte ci si aggrappa al ricordo di tutto ciò che ci hanno lasciato. A volte ci si aggrappa a tutto ciò che ci hanno tolto. Magari crudelmente.
    In ogni caso non sappiamo desistere dall'interrogare il corvo. Mi chiedo se non sia perché a volte siamo forse solo affascinati da risposte desolati.

    Nevermore

    ".... Deep into that darknes peering, long I stood there wondering, fearing,
    Doubting, dreaming dreams no mortal ever dared to dream before ....."

    Un abbraccio
    L.

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    1. Questa poesia è davvero meravigliosa.
      Ci sono istanti che racchiudono una vita intera e che non torneranno più.
      Ma fanno parte di noi, non dobbiamo cercare di dimenticarli, solo desistere dall'interrogare continuamente quel corvo, visto che la risposta la sappiamo già --- "nevermore"

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