sabato 4 maggio 2013

Bendata, fra me e l'infinito.

Condivido questo post, per farvi conoscere un autore che adoro. http://disseminazioni.blogspot.it/

Vorrei portarti fuori, sotto una pioggia forte, calda, estiva. Vestita solo di un abito bianco, lungo, dal tessuto leggero. Che ti si incollerà addosso, una seconda pelle, mentre la pioggia ci sferza. Vorrei prenderti una mano e tenerti, mentre ti guido verso il luogo vicino e a te ignoto, che ci aspetta. Prenderla, la tua mano, come fosse la mia. Usarla per toccarti, per palparti. Senza vergogna stringere nelle nostre mani unite il tuo culo provocante, che quasi cerca di aprirsi al nostro tocco; o il mio cazzo eretto, che ti fa desiderare, mentre lo stringiamo, di avere una fica pure nella mano, da potermi offrire senza dover indugiare, ancora.

E invece arrivare lì, affannati dal bisogno che coviamo, bagnati fino all'anima come due che si sono persi.

Lì in fondo, sul pontile deserto che si sporge avanti, nel mare. In quel piccolo spiazzo, alla fine del pontile.

Circondati dal cielo, dal mare, dal panorama che ci riempie gli occhi. Lì vorrei farti guardare intorno, un istante, e poi bendarti. Per fotterti da dietro, davvero, come se per te fossimo soli nella nostra stanzetta, come se non ci fosse altro che il mio corpo e il tuo, a questo mondo, un corpo che prende e un corpo che dà, null'altro. Vorrei penetrarti da dietro, come se con gli occhi pieni del godimento di violarti potessi fottermi la tua natura e tutta l'altra, più grande, che c'è intorno. Vuoi darmi la tua fica e il culo, perchè mi scopi tutto il mondo che posso? Così vorrei fare l'amore con te, adesso: come tu fossi un tramite, lo strumento necessario fra me, e l'infinito che desidero.

Disseminazioni: Bendata, fra me e l'infinito.

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