Nella vita bianca, nell'anima nera. Diario e viaggio nell'oscurità della mia anima, sotto strati e strati di confusione e turbamento.
giovedì 31 gennaio 2013
Mi guardi..
Mi guardi..
Mi guardi mentre mi siedo sul divano e faccio cadere le spalline della mia maglietta con un sorriso sfacciato..
Guardi i miei seni che spuntano morbidi e bianchi.. Sono Suoi..
Mi guardi mentre sfilo le mutandine, apro le gambe e espongo oscenamente il mio sesso voglioso al Suo sguardo.. E' Suo..
Guardi la mia mano che languidamente lo cerca e lo tocca, mentre i miei occhi cercano i Suoi..
Guardi la mia voglia indecente che scorre tra le cosce.. E' per Lei..
Guardi le mie dita che entrano nel mio sesso e la mia schiena che si inarca di piacere..
Guardi la mia mano che scivola verso il seno a stringere il capezzolo, che si irrigidisce a quel tocco..
Mi guardi mentre il mio piacere cresce, il respiro si fa veloce e affanoso, il mio corpo freme, sussulta, ondeggia di piacere, il mio sguardo si riempie di desiderio.. E' per Lei..
Guardi quando mi lascio andare ad un orgasmo lascivo, indecente, prorompente.. Guardi il mio corpo scosso da quei fremiti, i miei occhi che si chiudono, la mia mente che vola.. E' per Lei..
Mi guardi mentre lentamente la mia mente torna alla realtà e gli occhi La cercano soddisfatti e la mano si avvicina alla bocca vogliosa di leccare i miei piaceri..
Io sono Sua, la Sua puttana, la Sua schiava..
Mi guardi..
La mia zona..
"Sto attraversando la (mia) zona. Ignorante di come potesse essere, ora ne conosco le trappole e i luoghi di riposo. Ho imparato che si modifica, come mi modifico io - meglio, poiché mi modifico io - e laddove avevo trovato pace, so che potrei trovare una nuova rete. Così il cammino si fa ora semplice e facile, ora intricato fino all’inverosimile.
Ignorante avevo pensato di tornare a mani vuote, ora so di averle riempite - come dirvi di cosa? - e placato alcune inquietudini. Poiché entra nella zona (dell’anima, dell’animo) più che l’infelice, l’inquieto.
Ignorante non conoscevo le sue regole, ora so rispettarle, temerle, adattarmi, lasciarmi consigliare. Di queste soprattutto una: non si torna indietro per la strada fatta all’andata.”
La zona (dell’animo umano) - Stalker, A. Tarkovskij, 1979
mercoledì 30 gennaio 2013
Ci sono ancora..
Ci sono ancora, le mie fantasie sono lì, la mia capacità di eccitarmi, di eccitarti, esiste ancora, i miei desideri ci sono ancora. Sono ancora io, sono ancora, di nuovo, io. E non importa se qualcuno non mi vede, se non si accorge della mia anima puttana, che non è per tutti. Occorre pazienza, un avvicinarsi discreto, aggirarmi e mai attaccarmi frontalmente. Occorre desiderarmi, prestarmi attenzione e non assecondarmi, rispettare i miei limiti eppure ogni volta infrangerne gli incerti e labili confini per spostarli un po' più in là. Occorre entrarmi nel cervello prima che nel corpo per conoscere la mia anima puttana
(Cit.)
Piacere, dolore, piacere..
Nuda, nel buio della stanza,
Legata, mani e piedi bloccati ad impedire ogni movimento..
Bendata, ad aumentare il buio e il silenzio..
Sono qui, a quattro zampe sul pavimento ghiaccio, con il viso appoggiato in terra.. il freddo e la paura mi fanno rabbrividere..
Il tremore scorre nel mio corpo..
Sento la Sua presenza vicino a me.. la percepisco.
Mi sento indifesa, così esposta al Suo sguardo vizioso.. Posso sentirLo seguire le mie curve ed osservare il biancore della mia pelle, la mia nudità, il mio sesso bagnato..
La paura di cosa potrebbe fare amplifica il mio piacere..
Non so da quanto sono lì, ho perso la dimensione del tempo e dello spazio.. Sono come sospesa..
in attesa e tesa ad ogni piccolo rumore o sensazione..
Sento il rumore dei Suoi passi che si avvicinano, e il mio cuore che li segue ritmicamente.. Riconosco il Suo profumo..
Sento il Suo respiro seguire i confini del mio corpo, soffiare sulla pelle della schiena, del sedere, delle gambe.. e risalire pian piano fino a fermarsi sul mio collo..
Adesso posso percepire la mia voglia colare tra le cosce.. Sentire il calore, nonostante il freddo della stanza..
La mia bocca si schiude, sussurra implorando "Mi sc0pi, La prego..", rompendo il silenzio che si rifà subito intoccabile, pesante, eterno..
Sento la Sua mano indecente avvicinarsi al mio sesso, un freddo metallo invadere la mia fiç4.. Due palline metalliche unite da un filo..
Un sussulto coglie il mio corpo impreparato e un gemito soffocato esce dalla mia bocca..
I brividi percorrono nuovamente il mio corpo ormai scaldato dal desiderio..
Un odore di cuoio invade i miei sensi..
La cintura colpisce il mio corpo facendolo sussultare..
ad ogni colpo le palline metalliche si muovono dentro me, avvicinandomi sempre più al piacere..
Dolore misto a piacere, dov'è la linea di confine? Non la riconosco più..
I sensi sono inebriati, confusi..
Il respiro si fa affanoso.. Gemiti escono scomposti dalla mia bocca.. Il corpo trema fino a raggiungere una dimensione di piacere mai conosciuta..
Piacere, dolore, piacere..
martedì 29 gennaio 2013
I limiti..
Arriviamo a conoscerci soltanto quando raggiungiamo i nostri limiti.
"E questo è vero.
Eppure può anche essere considerato erroneo, perché non è importante conoscere tutto di noi stessi.
L'essere umano non è fatto solo per ricercare la sa
ggezza, ma anche per arare la terra, aspettare la pioggia, piantare e raccogliere il grano, fare il pane.
Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie, tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può dare; l'altra vuole essere schiava della routine, della vita familiare, delle cose che si possono pianificare e raggiungere.
Io sono la prostituta e la casalinga, che vivono nello stesso corpo, e lottano l'una contro l'altra.
L'incontro di una donna con se stessa è un gioco che comporta seri rischi.
È una danza divina.
Quando ci incontriamo, siamo due energie sovrannaturali, due universi che si scontrano.
Se nell'incontro non ci il rispetto dovuto, allora un universo distrugge l'altro."
P.Cohelo - Undici minuti
Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie, tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può dare; l'altra vuole essere schiava della routine, della vita familiare, delle cose che si possono pianificare e raggiungere.
Io sono la prostituta e la casalinga, che vivono nello stesso corpo, e lottano l'una contro l'altra.
L'incontro di una donna con se stessa è un gioco che comporta seri rischi.
È una danza divina.
Quando ci incontriamo, siamo due energie sovrannaturali, due universi che si scontrano.
Se nell'incontro non ci il rispetto dovuto, allora un universo distrugge l'altro."
P.Cohelo - Undici minuti
Cammino nella notte..
Cammino a piedi di nudi per cercare di calmarmi..
A piedi nudi nei percorsi oscuri della mia anima..
Sento il rumore del tormento.. Sento il bisogno di urlare..
Affondo nella notte.
Attendo lo schiocco della cinghia per esorcizzare il mio dolore.
lunedì 28 gennaio 2013
Alla fine scoprirai..
Alla fine scoprirai
che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.
- Mario Quintana
che le cose più leggere son le uniche
che il vento non è riuscito a portar via
un ritornello antico
una carezza al momento giusto
lo sfogliare un libro di poesie
l’odore stesso che aveva un giorno il vento.
- Mario Quintana
La mente..
.. e poi comincio a farmi domande, a ragionare e finisco con l'ingarbugliarmi sempre di più in un gomitolo di pensieri che mi fanno solo star male e amplificano tutte le mie paure..
"La vera dannazione?
La mente.
Prova a spegnerli i pensieri quando t’incendiano i sensi."
- E. Mayer.
domenica 27 gennaio 2013
Smetti.
e di agitarti
e di affannarti
e di imprecare
e ritrova il tuo centro che sono io.
Riposati da deviazioni, distorsioni, deformazioni.
Per un’ora sarai me, cioé l’altra parte di te. La metà che hai perduto. Ciò che hai bruciato, spezzato e strappato è ancora nelle mie mani: io sono la custode di fragili cose e di te ho custodito ciò che è indissolubile.”
— Anais Nin
sabato 26 gennaio 2013
venerdì 25 gennaio 2013
Come una marea..
Voglio inginocchiarmi languidamente ai Suoi piedi, come la Sua bambina,
nuda, in ansante attesa,
sprofondare il mio viso tra le Sue gambe,
inalando voluttuosamente il profumo del Suo sesso.
Voglio prenderlo nella mia bocca umida e calda e sentirlo crescere,
con la mia lingua che lo accarezza dolcemente,
mentre Lui guida i miei movimenti.
Voglio sentire le Sue mani stropicciare i miei capelli, mentre prende la mia testa e la spinge con forza.
Sentirmi la Sua puttana mentre il Suo cazzo penetra nella mia bocca sempre più in fondo a rubarmi l'aria,
dentro e fuori,
come le onde che si avvicinano alla spiaggia per poi allontanarsi.
Voglio vedere il Suo sguardo sfacciato e indecente, torbido,
che scivola sul mio corpo nudo, donato a Lui,
e sentire Suoi occhi che entrano nei miei, acquosi di piacere,
mentre lacrime nere solcano il mio viso
e le mie cosce si bagnano.
Voglio sentire il Suo piacere che cresce insieme al mio come una marea,
fino a sprofondare negli abissi del mare,
fino scivolare dolcemente nel vuoto,
fino ad assaggiare Lui,
fino a dissetarmi di Lui.
Voglio sentire la Sua soddisfazione
mentre appoggio la testa sulle Sue gambe e mi accarezza.
Mi voglio sentire Sua,
la Sua bambina,
la Sua puttana,
la Sua schiava.
___ ilBiancoEilNero
martedì 22 gennaio 2013
Bianco, Nero e Rosso ciliegia - 3° episodio
Sentire quel sapore fu il modo con cui mi ripagò per ringraziarmi di ciò che sapevo che avrebbe vivere meglio di come credeva, perchè da quando la vidi e avvicinai in quel bar, capii quanto fosse in lei il desiderio di vivere ciò che era racchiuso nella sua mente, e i nostri racconti le lunghe chiaccherate mi avevano fatto capire quanto la sua voglia di sottomissione era pronta e desiderosa di prendere forma, la sua voglia di sentirsi parte di situazioni che non fossero normalità, ma che non poteva vivere se non fosse stata guidata, e ora eccola lì.
Si trovava sdraiata in un letto , piena dei suoi umori e degli umori della sua nuova compagna di quei momenti, a godere del piacere diverso da ciò che era solita aver provato,
del piacere di un corpo che aveva da tempo desiderato ma che non aveva osato avvicinare, e che ora invece aveva li , al suo fianco, convinta che fosse solo il modo di mostrarmi la sua devozione e che invece , era ciò che voleva e io avevo reso realtà con un semplice ordine.
"Spero di averla soddisfatta Padrone" disse con la sua voce al solito bassa di tono , ma che questa volta era affannosa e piena di aspettative
"Questo è ciò che sei Schiava" risposi, e mi avvicinai a Lei, le diedi modo di baciarmi cosi che sentissi quanto aveva goduto
"ed è solo l'inizio" le sussurrai...
Lei aprì gli occhi, come si fosse svegliata da quello che per pareva esserele sembrato un sogno, ma non ebbe che il tempo di dire "Signore",
che le ordinai di girarsi, rimase in silenzio, giusto il tempo di capire quale fosse il suo dovere , e lo fece si girò ,stendendo le braccia e inarcando il resto del corpo, e da prima un polso poi l'altro furono legati con delle bende, e di seguito i suoi occhi, e fu a quel punto che il suo respiro diventò sempre più veloce, nuovamente affannato,
si ritrovava nuovamente esposta, una sensazione che sapevo la faceva godere al solo pensiero, tanto che le sue gambe non avevano motivo di essere bloccate ,
perchè completamente aperte ,piegate , pronte ad accogliere una nuova dose di piacere , pur non sapendo sotto che forma..
Fu a quel punto che parve evidente che per la sua compagna non era una situazione sconosciuta, tanto che le si avvicinò,
cominciando a premere con le sue dita su quelle labbra che erano nuovamente un lago, bagnate di umori che non avevano smesso di uscire,e che ora colavano ,
e ad ogni tocco di quelle dita vedevo l'espressione del suo viso sempre più pieno di piacere, il suo respiro strozzato, le dita le affondavano tra le labbra , e viveva ciò che non credeva ne avrebbe mai avuto coraggio ma che aveva tanto desiderata, dominata , sottomessa , ai desideri altrui e ad un nuovo affondo aprì cosi tanto la bocca da non capire se era il piacere di quell'affondo o il contatto di quelle goccie di cera che le avevo colato sulle natiche,
tutto ciò che mi aveva confessato di voler provare , ma di non aver avuto mai il coraggio di osare, era ora realtà, cosi a rendersi conto che questo genere di rapporti , vanno ben oltre la normalità , e che un corpo cosi legato non si era mai sentito cosi libero di godere e di sentirsi se stessa,
e quello non era che "l'inizio"..
domenica 20 gennaio 2013
Lo ha fatto ancora..
La chiamo nel buio della mia stanza...
Ogni centimetro del mio corpo risponde alla Sua voce...
Con le Sue parole le mie fantasie prendono vita e si fanno reali attimo dopo attimo..
Le Sue parole si trasformano nella mano che mi accarezza le natiche e le colpisce con decisione, più e più volte.. Il mio corpo sussulta ogni volta e il dolore diventa piacere..
Diventano la mano che mi stringe forte i capezzoli, facendomi uscire un gemito di dolore..
Diventano la voce che mi dice "lei è un troia, lo sa?"
Diventano la mano che si inserisce nei miei pantaloni e si ferma sul mio sesso bagnato..
La sento la Sua mano.. Aspetto una Sua mossa.. Invece sta lì, ferma sulle mie labbra bagnate e mi fa tremare..
Diventano le dita che improvvisamente mi penetrano con forza, togliendomi il respiro..
Dentro e fuori, dentro e fuori..
Vorrei che fosse il Suo cazzo.
Diventano le dita che penetrano il mio culo e lo allargano piano piano.. Si fanno spazio in quel foro ristretto..
Lo ha fatto ancora. Il mio corpo trema e raggiunge il culmine del piacere.. Un fremito lo percorre e tutto per un istante sembra sospeso, senza spazio ne tempo..
Lo ha fatto ancora. Ha posseduto il mio corpo come un Padrone ed io ero la Sua schiava.
venerdì 18 gennaio 2013
Una notte con Lei..
L'altra sera mi sentivo eccitata, il desiderio mi tormentava..
Andando a letto ho cominciato a pensare a Lei.. a come sarebbe averLa qui, come Padrone.
Mi piace quando assume quel ruolo, mi eccitano le Sue parole, il Suo modo di fare. E' una sensazione strana, paura, sensi di colpa, confusione..
Insomma quella sera, dopo questi pensieri, nel mio letto ho cominciato a toccarmi.. Mettendo le mani dentro gli slip, mi accorgo che ero già bagnata.. Intanto continuavo a pensare a Lei, al fatto che quelle potevano essere le Sue mani..
E' bello quando sei così bagnata.. le mani scivolano ed è tutto così piacevole..
Mi immaginavo che Lei mi avesse legato le mie mani in modo da non poterle muovere, minacciando di farlo anche con le gambe se non Le avessi dato retta..
Immaginavo la Sua mano insinuarsi decisa tra le mie cosce e farsi strada negli slip, fino a trovare il mio sesso così bagnato..
"Brava bambina, sei già pronta vedo.." la mano che tocca il mio sesso, la mano che va a slacciare la cintura, la mano che si avvicina alla mia bocca "Adesso apri questa bocca e succhiamelo"
Il cazzo che prepotentemente entra nella mia bocca.. il sussulto che percorre il mio corpo, il caldo del Suo sesso nella bocca, il contrasto tra duro e velluto.. Le spinte decise, prepotenti fino in fondo alla mia bocca.. le mani che mi arreggono la testa per guidare il cazzo sempre più in fondo.. Le lacrime che escono dagli occhi.. e all'improvviso il vuoto.. "Adesso girati troia"
la mani che aprono il mio sesso, in quella posizione così visibile.. il cazzo che entra senza preavviso e comincia a spingere dentro di me, io a quattro zampe sul letto e Lei impiedi..
Le Sue mani sulla mia gola, le Sue mani che mi tirano per i capelli, quelle spinte continue dentro me.. e infine il calore del Suo sperma e le contrazioni del mio corpo, quella sensazione meravigliosa di cadere legerissimamente nel vuoto, e di buoio come se qualcuno avesse spento la luce..
Quella sensazione, per una volta, di averLa lì con me.
mercoledì 16 gennaio 2013
Bianco, nero, e rosso ciliegia - 2° episodio di racconto a 4 mani - scritto da me
"Righe luccicanti brillavano tra le gambe a segnare la via del piacere.. Dalla penobra lui disse "voglio sentire il suono del vostro piacere". Quelle parole risuonarono nella stanza..
Lei si chinò sul mio sesso e cominciò a baciarlo con avidità e desiderio, poi con la lingua eseguiva piccoli cerchi sul clitoride.. Ogni tanto alzava lo sguardo a cercare i miei occhi, ormai inebriati di piacere.. sentivo anche il peso dello sguardo di quella voce che aveva parlato.. Nella penonbra riuscivo solo a scorgere i confini di quella figura, seduta su una poltrona, ma potevo immaginare i suoi occhi su di noi, esplorarci, spogliarci e godere di quella vista.. Al pensiero, un leggero rossore colorava il mio viso e il mio sguardo si nascondeva dietro le palpebre come un rifugio..
Sentivo i suoi seni sfiorarmi e i tuoi capezzoli sempre più duri.
Il suo respiro affanoso e i miei gemiti riempivano la stanza. Ad un tratto mentre continuava a giocare con la lingua, con decisione affondò le dita nel mio sesso ormai pronto ad accoglierle. Un sussulto percorse il mio corpo, i suoi occhi mi guardavano con aria di sfida, e mentre una mano continuava a penetrare il mio sesso voglioso, l'altra accarezzava lascivamente la mia pelle setosa ormai arresa al suo tocco.
Le sue dita entravano e uscivano prepotentemente dal mio sesso, mentre il pollice toccava il clitoride..
Sentivo il mio sesso pulsare di piacere sotto i suoi languidi tocchi, e i miei umori colare tra le gambe, la mia voce ormai incontrollata, uscire sottoforma di gemiti lussuriosi, i miei denti a pizzicare il labbro per cercare di non farli uscire.. Ormai il piacere inebriava la mia mente, il mio corpo fremeva sotto quei tocchi sapienti..
All'apice del piacere, allungò una mano a togliermi le mollette dei capezzoli, un urlo soffocato di piacere misto a dolore uscì dalla mia bocca.. L'orgasmo mi travolse in un lungo e violento abbraccio e persi il controllo della mia mente.
L'uomo si mosse nella penombra.. Sentivo i suoi passi lenti e decisi risuonare sul pavimento come il ticchettio di un orologio e nella mia mente come un eco. Si avvicinò a lei, lecco le sue dita intrise del mio piacere.."
sabato 12 gennaio 2013
Bianco, nero e rosso ciliegia - 1° episodio di racconto a 4 mani - scritto da LadyCherry
Questo episodio fa parte di un racconto scritto a 4 mani, in collaborazione con LadyCherry
Una castana. L'altra corvina. Labbra rosse, entrambe. Morbide, come i loro corpi, la loro pelle diafana, di seta.
Sorseggi il drink ed una goccia scivola al lato del labbro. Con un dito la raccolgo, fissandoti negli occhi lo infilo in bocca mentre lo sguardo tradisce la lussuria di ciò che si è appena concluso in una camera d'hotel.
Hai il mio profumo ancora addosso, ti ho chiesto di non lavarti, dopo.
So che le tue dita sanno ancora di me.
Eri splendida ai miei piedi, vestita solo di un collare dorato ed una catenella attaccata ai capezzoli da due pinze.
Ti ho tirata a me, per la catena, facendoti male..ma lo so bene che quel dolore è piacere. A terra, ti ho chiesto di sdraiarti. La cera della candela, rovente, a piccole gocce disegnava percorsi fantastici sulla tua schiena, trasformandosi in tiepido olio per massaggi profumato alla vaniglia. Le mie mani sulla tua schiena, il respiro sul tuo collo. Lievi carezze, sempre più marcate scendono dalla nuca alle spalle, le dita scorrono sulle scapole, sui fianchi. Fino ai glutei, sodi, morbidi. Da vera donna.
Aprono delicatamente il tuo sesso, caldo e profumato di te e di vaniglia. "
LadyCherry
martedì 8 gennaio 2013
Fame del mio piacere..
Stava lì, a guardarmi toccare,
seduto su una sedia, nella penombra, mi fissava..
Non riuscivo a scorgere il Suo viso,
ma sentivo il Suo sguardo penetrarmi dentro.
Il tempo era come sospeso, il mio respiro affannoso riempiva il silenzio..
Presto la stanza profumava di me, e sentivo il miele scorrere caldo tra le mie gambe.
Era come se il suo sguardo mi toccasse, come se, senza neanche sfiorarmi, riuscisse a darmi piacere.
Il mio respiro si fece sempre più veloce, mi sembrava di sentire il rumore del mio cuore battere sempre più forte dentro di me..
Un fremito percorse il mio corpo e invase la mia mente..
Lui si alzò dalla sedia e mi accarezzò il volto.
Si era nutrito del mio piacere.
Io sono nel vostro sangue..
Io sono nel vostro sangue e nella vostra anima; io mi sento in ogni palpito delle vostre arterie; io non vi tocco eppure mi mescolo con voi come se vi tenessi di continuo tra le mie braccia, su la mia bocca, sul mio cuore…
Gabriele D’Annunzio
venerdì 4 gennaio 2013
giovedì 3 gennaio 2013
Fragile come un vetro
Le Sue parole mi facevano eccitare e mi toglievano il respiro
Disegnandomi nel buio che mi teneva bloccata
E presto i miei piccoli sporchi segreti erano svelati
C'era una gentilezza nei Suoi modi che mi incantava
Le Sue parole erano taglienti, le Sue frasi brevi, le Sue intenzioni chiare
Con una voce imperiosa e forte
Tremai quando mi fu troppo vicino
Piansi quando la distanza divenne troppa
La paura fu grande, ma non di lui
Vide la mia anima come attraverso un vetro
e seppe che ero altrettanto fragile.
Sono..
Sono una puttana, sono un amante
sono una bambina, sono una madre
sono una peccatrice, sono una santa
non mi vergogno
sono il tuo inferno, sono il tuo sogno
non sono niente nel mezzo
sono una puttana, sono un tormento
sono una dea in ginocchio
quando ferisci, quando soffri
sono il tuo angelo segreto
sono stata insensibile, sono rivissuta ...
lo sai non posso volerlo in altro modo..."
"Bitch" di Meredith
martedì 1 gennaio 2013
Un pensiero mi lega a te..
Non importa quanto tu sia lontano.
I legami tra le anime esistono
perchè creati dal pensiero.
Fili invisibili che legano ricamando sull’anima
tutto ciò che gli occhi non possono vedere,
e lo trasformano in emozione, in gioia, in dolore.
Anche in ricordo.
In sorriso o in lacrima.
Avviene tutto dentro.
Nei meandri del cuore, nei nascondigli della mente.
E vivono come tatuaggio sulla pelle dell’Anima.
E arrivano Ovunque.
E toccano l’Oltre.
Un pensiero mi lega a Te.
Un pensiero che gli altri chiamano Amore.
Io invece lo chiamo con il Tuo Nome.
(C. M. Ramos)
I legami tra le anime esistono
perchè creati dal pensiero.
Fili invisibili che legano ricamando sull’anima
tutto ciò che gli occhi non possono vedere,
e lo trasformano in emozione, in gioia, in dolore.
Anche in ricordo.
In sorriso o in lacrima.
Avviene tutto dentro.
Nei meandri del cuore, nei nascondigli della mente.
E vivono come tatuaggio sulla pelle dell’Anima.
E arrivano Ovunque.
E toccano l’Oltre.
Un pensiero mi lega a Te.
Un pensiero che gli altri chiamano Amore.
Io invece lo chiamo con il Tuo Nome.
(C. M. Ramos)
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