Nella vita bianca, nell'anima nera. Diario e viaggio nell'oscurità della mia anima, sotto strati e strati di confusione e turbamento.
martedì 8 gennaio 2013
Fame del mio piacere..
Stava lì, a guardarmi toccare,
seduto su una sedia, nella penombra, mi fissava..
Non riuscivo a scorgere il Suo viso,
ma sentivo il Suo sguardo penetrarmi dentro.
Il tempo era come sospeso, il mio respiro affannoso riempiva il silenzio..
Presto la stanza profumava di me, e sentivo il miele scorrere caldo tra le mie gambe.
Era come se il suo sguardo mi toccasse, come se, senza neanche sfiorarmi, riuscisse a darmi piacere.
Il mio respiro si fece sempre più veloce, mi sembrava di sentire il rumore del mio cuore battere sempre più forte dentro di me..
Un fremito percorse il mio corpo e invase la mia mente..
Lui si alzò dalla sedia e mi accarezzò il volto.
Si era nutrito del mio piacere.
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... del piacere ci si nutre senza mai saziarsi, quasi ci fosse una voragine che inghiotte tutto. Sempre di più, sempre più forte.
RispondiEliminaAd ogni gesto, atteso come aria, sempre più fame.
"Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare. Cose che catturano il tuo sguardo e non lo lasciano andare. Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua retina.
Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua Anima. Cose che non ti sazi di guardare.
E mentre cerchi di scoprire il perché di tanto fascino, scopri dopo e solo dopo, ripensandoci,
che le guardavi perché le amavi." (Pedro Almodovar)