mercoledì 16 gennaio 2013

Bianco, nero, e rosso ciliegia - 2° episodio di racconto a 4 mani - scritto da me




"Righe luccicanti brillavano tra le gambe a segnare la via del piacere.. Dalla penobra lui disse "voglio sentire il suono del vostro piacere". Quelle parole risuonarono nella stanza.. 
Lei si chinò sul mio sesso e cominciò a baciarlo con avidità e desiderio, poi con la lingua eseguiva piccoli cerchi sul clitoride.. Ogni tanto alzava lo sguardo a cercare i miei occhi, ormai inebriati di piacere.. sentivo anche il peso dello sguardo di quella voce che aveva parlato.. Nella penonbra riuscivo solo a scorgere i confini di quella figura, seduta su una poltrona, ma potevo immaginare i suoi occhi su di noi, esplorarci, spogliarci e godere di quella vista.. Al pensiero, un leggero rossore colorava il mio viso e il mio sguardo si nascondeva dietro le palpebre come un rifugio.. 
Sentivo i suoi seni sfiorarmi e i tuoi capezzoli sempre più duri.
Il suo respiro affanoso e i miei gemiti riempivano la stanza. Ad un tratto mentre continuava a giocare con la lingua, con decisione affondò le dita nel mio sesso ormai pronto ad accoglierle. Un sussulto percorse il mio corpo, i suoi occhi mi guardavano con aria di sfida, e mentre una mano continuava a penetrare il mio sesso voglioso, l'altra accarezzava lascivamente la mia pelle setosa ormai arresa al suo tocco.
Le sue dita entravano e uscivano prepotentemente dal mio sesso, mentre il pollice toccava il clitoride..
Sentivo il mio sesso pulsare di piacere sotto i suoi languidi tocchi, e i miei umori colare tra le gambe, la mia voce ormai incontrollata, uscire sottoforma di gemiti lussuriosi, i miei denti a pizzicare il labbro per cercare di non farli uscire.. Ormai il piacere inebriava la mia mente, il mio corpo fremeva sotto quei tocchi sapienti..
All'apice del piacere, allungò una mano a togliermi le mollette dei capezzoli, un urlo soffocato di piacere misto a dolore uscì dalla mia bocca.. L'orgasmo mi travolse in un lungo e violento abbraccio e persi il controllo della mia mente.
L'uomo si mosse nella penombra.. Sentivo i suoi passi lenti e decisi risuonare sul pavimento come il ticchettio di un orologio e nella mia mente come un eco. Si avvicinò a lei, lecco le sue dita intrise del mio piacere.."

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