Con il passare delle ore e dei giorni, capii che l'unica cosa di cui m'importava era Lui - compiacerlo, soddisfarlo, non fare niente che potesse dargli motivo di punirmi.
Era il mio mondo, e, per la prima volta, afferrai davvero il concetto di sottomissione che ti consuma.
Per la prima volta in assoluto, la voce in fondo alla mia testa, che ogni volta gridava la mia vergogna e mi chiedeva perchè lo stavo facendo, taceva.
Mi sentii legata a Lui in un modo in cui non mi ero mai sentita legata a nessun'altra persona - mi capiva completamente, anche quando ero io a non capire me stessa.
___ Sophie Morgan "Diario di una sottomessa"
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