mercoledì 20 marzo 2013

Il parcheggio.

"Mi piacciono i parcheggi" avevo detto.
Sì, mi piacciono. Mi sono sempre piaciuti i parcheggi sotterranei. Mi ispirano sesso.
L'avevo buttata lì così, entrando nel parcheggio del centro commerciale, e scordandomene dopo cinque minuti.
Dopo una passeggiata nei negozi, sulle scale, si avvicina a me con uno sguardo che rievoca in me attimi appena vissuti.
"Ora andiamo in auto e tu mi farai un pompino" mi dice senza spostare gli occhi dai miei.
Mi sento gelare. In un attimo ricordo le mie parole.
Abbasso gli occhi per non sostenere il Suo sguardo.
Il cuore comincia a galopparmi dentro, tra la paura e l'eccitazione. In un attimo il mio sesso si bagna.


Entriamo in auto.
"Togliti la giacca" mi ordina severo.
Mi spoglio. Lentamente. Voglio prendere tempo.
Pensieri si affollano nella mia mente.
Paura di esser vista, rimpianto di aver detto quelle parole, eccitazione e desiderio di gustare il Suo sapore.
Sento il rumore della zip dei pantaloni e vedo il Suo sesso turgido tra le Sue mani.
Non posso smettere di guardarlo.
"Apri la bocca" e senza darmi tempo di replicare spinge con forza la mia testa tra le Sue gambe.
Il Suo cazzo mi entra in bocca, deciso. Lo sento, duro e caldo, riempirmi ogni spazio.
Accende l'auto e con lentezza disarmante comincia a percorrere le strade del parcheggio.
Intravedo persone che camminano e altre auto che ci incrociano.
Intanto le Sue mani tra i miei capelli stringono la mia testa e la spingono con forza contro il Suo ventre.
Sento il Suo sesso invadere la mia bocca e premere sulla gola.
La mia saliva lo avvolge e la lingua lo cerca, mentre le Sue mani guidano il ritmo.
Mi sento una puttana, mentre Lui scopa la mia bocca senza sosta.
Sento le mie mutandine bagnate. La paura scompare, mi sento trasportata dal piacere di donare piacere.
Vorrei le Sue mani dentro me a colmare la mia voglia di Lui. Vorrei che mi scopasse.
L'auto si ferma, in un posto vicino all'uscita.
Lo guardo negli occhi a cercare un consenso mentre il Suo sesso entra ed esce dalla mia bocca calda, le mie labbra lo circondano e la mia lingua scorre sulla Sua cappella.
La mia saliva cola dalle mie labbra mentre la mia voglia scende tra le gambe.
Il mio respiro si fa affanoso mentre il Suo sesso riempie la mia bocca rubandomi l'aria.
Continua a scoparmi la bocca, fino in fondo, finchè sento esplodere il Suo piacere dentro me, caldo, salato.

Mi guarda.
I miei occhi pieni di voglia, il mio respiro ansimante, la mia bocca socchiusa, mentre dalle labbra cola un piccolo rigolo del Suo piacere. Con le dita accompagna quella goccia di sè alla mia bocca.
"E' proprio vero che chi ha il pane non ha i denti.."



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