lunedì 11 marzo 2013

Cera.

Sdraiata sul letto, la faccia sul materasso, nuda, immobile.
Sento la Sua presenza dietro di me, il mio corpo offerto al Suo sguardo.
Legata.
Bende fermano le mie mani dietro la schiena, bende fermano le mie gambe.

Sento il rumore di un accendino, l'odore della cera che s'infiamma.
Paura.
Il mio respiro accelera, un fremito, come brivido freddo, percorre il mio corpo.
Immagini, ricordi di sensazioni, dolore, paura. Non voglio.
Mi giro per guardare, vedo la fiamma accesa sulla candela.
I miei occhi Lo implorano di fermarsi, mentre la mente torna a quegli attimi vissuti.
Paura.
"Girati" ordina.
Con sofferta accondiscendenza, sprofondo il mio viso nella coperta.
La mia mente vaga affranta, nel disperato tentativo di trovare la forza di affrontare quel dolore che tanto teme.
Percepisco il mio battito accelerato, e il rumore dell'aria che esce ritmicamente e velocemente dai miei polmoni.
Sono all'angolo. All'angolo con le mie paure nell'attesa dell'arrivo di quella goccia di dolore.
Il tempo sembra essersi fermato, bloccato.
Sento il fruscio dei Suoi spostamenti.
Stringo con forza la coperta nelle mani e trattengo il respiro, tutti i muscoli del corpo tesi.
La goccia cade sul mio sedere. Caldo dolore sulla mia pelle.
Un gemito esce dalla mia bocca. Cerco di muovermi, ma le bende me lo impediscono.
Immobile.
Sento scemare il dolore, mentre la cera si rapprende.
Ma ecco la seconda goccia che cade inesorabile.
So che potrei fermarLa, ma il desiderio di sottomermi al Suo volere, me lo impedisce.
Attimi di tensione, mentre attendo che la cera si sciolga.
Gocce su gocce a dipingere la mia pelle, calore pungente e dolore.
Chiudo gli occhi e soffoco i gemiti, mordendomi il labbro.
Come fulmine nel cielo il piacere invade la mia mente.
Il piacere di offrirLe il mio corpo al Suo piacere, al Suo volere.
Il piacere di donarLe il mio dolore e di superarLo per Lei.
Posso sentirlo bagnare il mio sesso.
Liquido piacere bagnato scende tra le mie gambe.
Liquido dolore incadescente cola copioso sulla mia pelle.
Non più attimo bruciante, ma rivolo doloroso sulla mia pelle e umido piacere.
Lunghe vie di cera colorano il mio biancore, come pennellate di dolore su una tela di piacere.

Odore di fumo invade la stanza, la fiamma si spegne, mentre il piacere di averLa soddisfatta pervade la mia mente.







4 commenti:

  1. ilBiancoEilNero...

    "Pennellate di dolore su una tela di piacere".
    Stupendo.

    Ammiro questo dipinto. E mi sembra quasi di respirarle davvero le tue paure.

    ... mi piaci davvero molto.

    L.

    RispondiElimina
  2. Lo sai.
    Apprezzo ogni singola pennellata presente nel tuo blog.
    Anche quando sto in disparte, in silenzio.

    RispondiElimina