sabato 27 aprile 2013

Vertigine.

 

In fondo poi, la gabbia è quella che ti crei da solo.
Le sbarre sono le tue paure, i tuoi limiti, sono loro che ti impediscono di volare e ti tengono in gabbia.
Come ho fatto a finire qui dentro proprio adesso che stavo staccando l'ultimo dito da terra?
È come trovarsi in cima al ponte prima di lanciarsi con il bungee jumping, guardare di sotto, essere assaliti dalle vertigini e aver paura di saltare, di lasciarsi cadere in quel vortice senza fondo.
La paura deriva dal pensare irrazionalmente alle conseguenze, senza poi poter conoscere realmente quel che può accadere.
Forse succede quando la posta in gioco è troppo alta e hai paura di farti male, troppo male. Un male che poi non saresti in grado di gestire.
Perchè in fondo affidarsi a quell'elastico, come a Lui, è perdersi.
È non avere più il controllo di niente. È mettere la tua anima, te stessa nelle Sue mani.
Quell'elastico è tutto.
Sei appeso a quell'elastico.
Forse è una forma di autodifesa di fronte a quella vertigine interiore che ti ha travolto la vita come un uragano e da cui hai paura di uscirne distrutta.
La mia miglior difesa, è sempre stata quella di scappare di fronte alle cose più grandi di me, quelle che non controllo, che non gestisco, che mi mettono di fronte a me stessa.
E la trappola deriva dal fatto che qui non si può scappare, o meglio, si potrebbe anche, ma a costo comunque di rinunciare a una parte di sè, con un dolore inevitabilmente straziante.

In fondo, quella che sento adesso è solo vertigine. E' quella che mi fa paura.

Basterebbe solo saltare.


forse fa male, eppure mi va
di stare collegato,
di vivere di un fiato,
di stendermi sopra al burrone,
di guardare giù.
La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare.
Mi fido di te.
Cosa sei disposto a perdere?

___ Jovanotti

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