mercoledì 10 aprile 2013

Un dono.

In ginocchio sul pavimento.
Lui in piedi davanti a me. La Sua figura stagliata nella penombra della stanza.
Il mio viso sollevato verso il Suo, così vicino al Suo sesso che vorrei prenderlo in bocca, leccarlo, succhiarlo.
Le mie labbra dischiuse a pregustarne il sapore, il Suo odore nelle narici, i miei occhi imploranti una muta richiesta.
Lo stringe tra le mani, mentre le Sue dita corrono veloci su è giù lungo l'asta turgida.
Lo osservo, quasi in adorazione.
Vorrei poterlo toccare, farlo mio, averlo dentro me.
Sento il mio cuore battere fino alle tempie, il mio respiro affannoso, la mia eccitazione crescere nell'attesa.
Un'attesa piena di devozione, di sottomissione, di piacere per il Suo piacere.
Con una mano tra i capelli inclina indietro la mia testa.
Sento il Suo respiro cambiare, farsi ansimante, veloce.
Vedo il Suo sguardo invaso dal piacere.
Sento la Sua mano stringere i miei capelli.
Apro la bocca.
Il Suo piacere schizza sul mio viso, caldo, copioso.
Lo accolgo come un dono.
Con la lingua lecco le ultime gocce, gustandone il sapore.
Alzo lo sguardo. I nostri occhi si incrociano.
Adoro vederLo soddisfatto della Sua schiava.


2 commenti:

  1. Un dono da... riservare con cura solo a chi può degnamente riceverlo.
    (opinione personale)

    Complimenti per il testo, come al solito ;-)

    Ciao
    L.

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  2. Sì, sono d'accordo con te. Non si può donare a chiunque. ;)
    Grazie per i complimenti.. <3

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