Sai cosa vuol dire desiderio?
Lo sai?
Sai che sensazione è svegliarsi la mattina con quel pensiero che pulsa nel cervello contemporaneamente al tuo sesso?
Lo sai?
Il mio sesso pulsa, freme voglioso, mentre la mia mente rielabora i
ricordi, fotogrammi uno dietro l'altro che accendono la mia voglia.
Le Tue mani, il Tuo odore, il Tuo sesso, la Tua voce, le Tue labbra, i Tuoi occhi.
Il mio sesso pulsa di desiderio.
Non lo sfioro, non lo tocco, eppure quel succo continua a grondare tra le mie cosce.
E' un piacere doloroso che attanaglia le viscere.
Un urlo silenzioso della carne.
Sono affamata, di una fame ossessiva, vorace, violenta.
Una fame insaziabile, che ti prende la testa, il corpo. Tutto.
Come un animale smanioso di trovare la sua preda, vago senza senso, continuando a negarmi rabbiosamente il cibo.
E Tu che continui a porgermelo dalle sbarre della gabbia che mi sono costruita.
No. Io non voglio cedere. Non posso.
Tu, Padrone della mia mente, dei mie pensieri, del mio desiderio, Tu, non puoi sapere cosa vuol dire tutto di questo.
Ancora.
Ti prego. Ancora.
Non smettere mai.
Voglio poter gridare ancora, e ancora di nuovo.
Ancora.
La cinghia che brucia sulla mia pelle, marchiandomi l'anima.
Ancora.
Le Tue mani su di me, che affondano nella mia carne che urla di desiderio.
Il mio corpo che freme sotto il Tuo, il Tuo piacere che si fa mio e riga le cosce, i miei brividi sulla pelle.
Ancora.
Il Tuo sesso che si fa spazio dentro me, la Tua voce che mi sussura nell'orecchio quanto sono Puttana, la mia mente che si svuota e si riempie di Te.
Ancora.
I nostri odori mischiati, i nostri respiri affanosi, la mia voce tremante di piacere.
Ancora.
La mia bocca piena di Te, i miei occhi nei Tuoi, il sapore del Tuo piacere.
Ancora.
Nutri la mia carne affamata del Tuo piacere, ancora.
E poi ancora di nuovo.
Perchè sazia non sarò mai.
Non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà.
Rimani così, ti voglio guardare.
Io ti ho guardato tanto ma non eri per
me, adesso sei per me.
Non avvicinarti, ti prego, resta come sei,
abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti.
Non ti ho mai visto
così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli occhi, e
accarézzati, ti prego.
Non aprire gli occhi se puoi, e accarézzati, sono così belle le tue
mani, le ho sognate tante volte adesso le voglio vedere, mi piace
vederle sulla tua pelle, così.
Ti prego continua, non aprire gli occhi,
io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicina a te, accarézzati
signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano.
E' bella la tua mano sul tuo sesso, non smettere.
A me piace guardarla e
guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi
aver paura son vicina a te, mi senti? sono qui, ti posso sfiorare, è
seta questa, la senti? è la seta del mio vestito, non aprire gli occhi e
avrai la mia pelle, avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le
mie labbra, tu non saprai dove, a un certo punto sentirai il calore
della mie labbra, addosso.
Non puoi sapere dove se non apri gli occhi. Non aprirli.
Sentirai la mia bocca dove non sai, d'improvviso, forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò la mia bocca sulle palpebre e le
ciglia, sentirai il calore entrare nella tua testa, e le mie labbra nei
tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso. Appoggerò le mie labbra,
laggiù, e le schiuderò scendendo a poco a poco,
lentamente, lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie
labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua
pelle fin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dentro
l'altra, sul tuo sesso, finché alla fine ti bacerò sul cuore, perché ti voglio. Morderò la pelle
che batte sul tuo cuore, perché ti voglio, e con il cuore tra le mie
labbra tu sarai mio, davvero, con la mia bocca nel cuore tu sarai mio,
per sempre.
Se non mi credi apri gli occhi signore amato mio e guardami,
sono io. Chi potrà mai cancellare questo istante che accade, e questo
mio corpo senza più seta, le tue mani che lo toccano, i tuoi occhi che
lo guardano, le tue dita nel mio sesso, la tua lingua sulle mie labbra, tu che
scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi, mi sollevi, mi lasci
scivolare sul tuo sesso, piano.
Chi potrà cancellare questo, tu dentro
di me a muoverti adagio, le tue mani sul mio volto, le tue dita nella
mia bocca, il piacere nei tuoi occhi, la tua voce, ti muovi adagio ma
fino a farmi male, il mio piacere, la mia voce, il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che
non mi lasciano andare, i colpi dentro di me. E' violenza dolce, vedo i
tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dove farmi male,
fino a dove vuoi, signore amato mio, non c'è fine, non finirà, lo vedi?Nessuno potrà cancellare questo istante che accade, per sempre getterai
la testa all'indietro, gridando, per sempre chiuderò gli occhi staccando
le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza
a tenermi stretta. Non c'è più tempo per fuggire e forza per resistere,
doveva essere questo istante, e questo istante è, credimi, signore
amato mio, quest'istante sarà, da adesso in poi; sarà, fino alla fine.
- Noi non ci vedremo più, signore.
- Quel che era per noi, l'abbiamo fatto, e voi lo sapete. Credetemi:
l'abbiamo fatto per sempre. Serbate la vostra vita al riparo da me. E
non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a
dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addìo.
Il fascino che una persona esercita su un’altra, non sta in ciò che mostra della sua personalità nell’istante preciso dell’incontro, ma nella sintesi del suo intero essere, che rilascia questa droga potente che cattura l’immaginazione e genera il legame.
Tante volte mi hanno chiesto cosa sento quando faccio l'amore: è come
una miscela di energia con l'altra persona che mi fa viaggiare e provare
una fusione cosmica.
L'energia del mio orgasmo è un'altra parte di me
che se ne va e si mescola con l'universo..
E' un viaggio siderale che mi
porta verso l'infinito.
Nel mio paese si narra che Allāh disse al vento del sud: "da te darò
vita al cavallo arabo".
"Così sia" disse il vento.
Allora colse un suo
soffio e lo legò alla criniera dell'animale affinché non dimenticasse
mai la sua origine, ma il cavallo era cosi veloce e astuto che nessuno
poteva montarlo, solo Ismaele, il primo dei fedeli, riuscì a domare
tutto quell'impeto e lo chiamò Quailan, l'antilope nera.
Credo che tu
sia più difficile da domare di quel cavallo, non saprei nemmeno che nome
darti.
Sono una donna dissoluta, sì, perché voglio usare il sesso come mezzo
per trovare quello che tutti cercano: conferme, piacere, autostima e in
definitiva amore, affetto..
Che c'è di patologico in questo?
Se volete
mettermi un nome fate pure, non mi importa!
Ma sappiate che ciò che io
sono in realtà è una nereide, una driade, una ninfa, semplicemente!
Voglio essere un dettaglio, quel dettaglio che migliora.
Lo zucchero a velo sul croissant, la panna sul caffè, il pezzo preferito di una canzone, il ciondolo di un braccialetto.
Non voglio essere essenziale, perché non c’è nulla di cui in realtà non
si possa fare a meno o non possa venir sostituito. Voglio essere un
dettaglio. Perché sono i dettagli a far la differenza.
Vi auguro di fottere, immaginando che la vostra amante segreta vi stia osservando di nascosto. Di provare le stesse sensazioni che io ho provato, e che provo. E chiedervi: era questo lo stesso brivido che sentiva lui? Avrà conosciuto, qualcosa di più intenso? O c'è un muro di disgrazia contro il quale tutti battiamo la testa in quel fulgido, eterno momento? Questo è tutto.
Potreste avere il mio buco per una sterlina a notte, non mi
dispiacerebbe, ma non credo lo farete mai. Quello che volete è avere
potere su di me e io vi tengo a freno, perché sono solo io a poter fare
quello che voi dite che posso fare.
Lei quegli avanzi non li voleva. Perché quell'uomo lo amava, lo amava davvero, e se non poteva avere anche il suo cuore, allora, soltanto del corpo non sapeva che farsene.
Io continuo a sognare. Perché se ho imparato qualcosa in questo percorso è di essere e accettarmi per quella che sono, e non accontentarmi mai. Ho imparato il mio valore, la mia forza, i miei limiti e le mie fragilità. Ho imparato che i limiti ci sono per essere superati e che se ti affidi le tue paure svaniscono. Ho imparato che si può anche perdere e cadere, l'importante è rialzarsi e continuarea lottare. Ho imparato che non si finisce mai di imparare e che tutti hanno qualcosa da insegnarti. Ho imparato a non scappare e ad affrontare quello che non mi va bene. Ho imparato a sorridere nelle difficoltà e a ripartire da Me stessa. Ho imparato ad esprimere ciò che penso e che sento, con il corpo e con le parole. Ho imparato che posso vivere le mie fantasie e che il Piacere non ha limiti. Ho imparato il valore di un attimo e che certi momenti ti scalfiscono l'anima per sempre. Ho imparato che ci sono Persone che vivranno dentro Te per tutta la vita. Ho imparato a conoscermi, ad accettare Me stessa e gli Altri, con il loro vissuto, le loro esigenze e diversità. Ho imparato ad amarmi e non buttarmi via. Ho imparato a volare e a sognare. Non voglio più avere etichette. Puttana, Schiava, Donna. Io sono tutto. Io sono Io. Accetto e rispetto ciò che sei Tu, ma prima ci sono Io. Sono una Donna che ama il Piacere nelle sue perverse sfumature e vuole viverlo, condividerlo e donarlo a Qualcuno che ama. Io voglio tutto. Voglio Qualcuno che ami i miei eccessi e sia complice e guida nella mia follia. Voglio soddisfare le Tue perversioni, perchè sono il mio Piacere. Voglio Qualcuno che mi spinga oltre, non lasciandomi cadere. Voglio Qualcuno che mi protegga da Me stessa. Voglio Qualcuno che abbia il coraggio di amarmi, accettarmi e rispettarmi come Io lo faccio con Lui. Voglio chiamare Padrone il mio Uomo.
Giudicatemi pure una pazza. Ma è la mia follia che mi fa star bene. Io continuo a sognare. Con le mie fantasie.
Non
voglio più recitare un copione che si ripete, la stessa parte, sempre
uguale. Mescolo le mie vite, il corpo resta uno e come una roulette
russa gioco a eliminarmi. Ogni inizio è già iniziato dal dolore, non
siamo vergini ai fenomeni dell’amore. Per una volta almeno raccontami
una favola vera, per una volta almeno, fammi morire di te.
Avrai fino alla fine la stupida certezza che ti mancherà sempre qualcosa, tranne in quei rari, felici e preziosi momenti che ricorderai per sempre, quelli in cui per nessuna ragione avresti voluto essere altrove.
Sono bravissima nel capire e spiegare gli altri. Ma non valgo niente quanto a spiegare me stessa. Deraglio. Se c’è qualcosa di rivelatore, è l’autorivelazione accidentale, non la razionalizzazione. Taci, razionalizzazione. Lascia che gesti e sentimenti parlino da soli.